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5 motivi per dire NO al Black Friday

Il Black Friday è, ed è sempre stato, una sfacciata celebrazione del consumismo.

Sappiamo tutti che l’iper-consumismo rappresenta una delle più grandi minacce per il pianeta. Ma spesso e volentieri chiudiamo gli occhi e contribuiamo a questo disastro, cercando di non pensarci o, addirittura, esclamando: “ eh vabbè, nessuno è perfetto!"

Sappiamo anche che le promo e i saldi ci portano a decisioni di acquisto affrettate, spinti dal timore del “tutto esaurito”, compriamo, compriamo, compriamo. Ormai non è un segreto che il Black Friday non sia né “earth” né “climate friendly”.


Se andiamo a vedere la storia di questa ricorrenza scopriamo che “Black Friday” era originariamente associato a qualcosa di negativo. Dagli imprenditori disperati perché quel Venerdì, negli anni ’50, tutti i dipendenti si mettevano in malattia per fare il ponte del Thanksgiven day, ai poliziotti di Filadelfia che, nel 1961, dovevano fare turni da 12 ore per gli ingorghi automobilistici che si erano creati per una partita di football.


Il Black Friday è diventato così famoso “grazie” a grossi colossi americani come Target, Macy’s e Walmart. Si tratta di colossi che applicano un modello di business che si basa sulla sovrapproduzione, provocando danni all’ambiente, e su un ingiustificato rialzo iniziale dei prezzi che vengono tagliati drasticamente per l’occasione.


Le vere aziende etiche che hanno un modello di business sostenibile, se associate al Black Friday, rappresentano un ossimoro. Ciò nonostante molti piccoli imprenditori “green” aderiscono a questa ricorrenza, senza conoscerne le origini, sfruttando questa opportunità per vendere di più grazie ad una giornata così pompata.


Non tutti gli imprenditori sanno, però, che il Black Friday coincide con il giorno del “Buy Nothing Day” attivo dal 1992. Il giorno che incoraggia i consumatori a risparmiare il denaro e a non comprare cose di cui non hanno bisogno.


Ma per prendere questa decisione e per boicottare il Black Friday bisogna avere una posizione, forte e decisa. Chi se lo può permettere ha un “perché” aziendale talmente forte che può solo ispirare e diventare un esempio da seguire.


Se sei un piccolo imprenditore green e sei ancora in dubbio se partecipare al Black Friday o meno, o se sei convinto che fa proprio per te, continua a leggere.

Ecco i 5 motivi per dire NO al Black Friday, sia per i consumatori che per gli imprenditori del business etico.

1. Evasione fiscale

Poiché sempre più acquirenti rimangono in casa e fanno acquisti online, sono i giganti del web che stanno beneficiando maggiormente delle vendite del Black Friday. Amazon, Ebay e Apple ottengono pessimi punteggi nella categoria di finanza antisociale, per l’aggiramento degli obblighi fiscali dei paesi in cui vendono, ma raccolgono enormi profitti che spesso finiscono in paradisi fiscali offshore.

2. Prezzi gonfiati

I prezzi onesti e trasparenti non si tagliano. Molti degli articoli in super saldo sono realizzati da operai che lavorano in condizioni precarie.


Un tipico lavoratore di una fabbrica del Bangladesh riceve uno stipendio mensile pari al costo di una t-shirt. Si tratta di persone che spesso sono costrette a lavorare in pessime condizioni di sicurezza e fino a 14-16 ore al giorno. Questi sacrifici fatti dai lavoratori e la pressione che i proprietari delle fabbriche ricevono dalle grandi imprese sono le ragioni principali per cui i prezzi del Black Friday possono essere ridotti in modo così sostanziale.

Chi vuole approfondire l’argomento ecco qui un articolo: https://www.isegretidimatilde.com/quanto-guadagna-un-operaio-in-bangladesh/


Prendiamo un esempio concreto, non dei vestiti ma dei giocattoli per bambini. La famosa The LEGO group con il fatturato annuale di 5 miliardi di euro partecipa più che volentieri al Black Friday con “omaggi speciali e offerte che non troverai da nessun’altra parte” (cit. https://www.lego.com/it). A prima vista può sembrare che ci diano la possibilità di preparaci per Natale a prezzi super vantaggiosi e ci verrebbe pure di ringraziarli per queste fantastiche occasioni. Ma crediamo davvero che i colossi abbassino il loro profitto per noi?


L’Ong Anti-Slavery International, insieme alla Coalizione europea per la Giustizia d’impresa (ECCJ), ha stilato un report di denuncia delle condizioni di lavoro in alcune industrie di giocattoli in Cina. Ad essere particolarmente sotto la lente di ingrandimento sono due grosse imprese europee, cioè la danese LEGO Group e la tedesca Simba Dickie Group. Nel report viene affermato: «Turni di 11 ore senza pause né riposi, sei giorni di lavoro alla settimana e assenza anche delle minime misure di sicurezza e protezione. I salari non riescono a coprire nemmeno i costi base della vita quotidiana, a meno che i lavoratori non facciano continui straordinari. Non solo, ai dipendenti viene negata la possibilità di effettuare reclami e di aderire a un sindacato indipendente. Chi si lamenta rischia di essere costretto alle dimissioni, senza che gli venga pagato l’ultimo stipendio» (Fonte: https://www.osservatoriodiritti.it)


3. Questione umana/etica

Eventi come il Black Friday hanno un impatto sul modo di pensare delle persone, la frenesia immediata che le aziende creano per comprare “qui ed ora” o perdere l'affare della vita. La paura di perdere qualcosa supera di gran lunga qualsiasi logica o pensiero responsabile su ciò di cui abbiamo bisogno rispetto a ciò che vogliamo. Ed è proprio questo il problema principale dell’iper-consumismo.


Le svendite stimolano il consumo eccessivo, il materialismo e lo stile di vita “lavora e spendi”.


4. Questione ambientale

Lo shopping del Black Friday fa male all’ambiente!

Un'analisi condotta da Vox e dal Climate Lab dell'Università della California ha rilevato che la spedizione in due giorni ha lasciato un'impronta di carbonio maggiore rispetto alle opzioni più lente spedite in una settimana. Questo perché la spedizione che porta gli articoli a casa nostra più velocemente richiede più camion che utilizzano diesel a terra e sistemi di spedizione meno efficienti. Nel 2017 è stato stimato che ogni 93 secondi un camion diesel lasciasse un centro logistico Amazon.


Per non parlare di come gran parte della merce acquistata durante la frenesia dello shopping del Black Friday finisca nelle mani di persone che non la vogliono nemmeno. In effetti, il 61% percento degli americani afferma di aver ricevuto almeno un regalo indesiderato durante le vacanze. Ciò equivale a 15,2 miliardi di dollari spesi per regali indesiderati, e quindi per la spazzatura.


5. BIG BLACK FRIDAY Storicamente il Black Friday non ha mai riguardato lo shopping in piccolo. I giganti della vendita al dettaglio come Target, Walmart, Apple, Amazon, The LEGO e tantissimi altri ancora possono permettersi di pompare miliardi di dollari nella pubblicità del Black Friday e tagliare i loro prezzi per invogliare gli acquirenti.


Lo ripeto, Il Black Friday NON ha MAI riguardato lo shopping in piccolo.

Eventi come il Black Friday sono così lontani da ciò che è nella norma, che farne parte significa solo incoraggiare più persone a contribuire a rendere il mondo insostenibile.


E se sei un imprenditore che ha scelto un modello di business diverso significa che volevi contribuire a qualcosa di diverso. Allora perché “copiare” i tuoi “nemici”?

Se vuoi essere diverso/a, semina la consapevolezza, educando la tua community ad un consumo migliore e ad un modello di società migliore.


Se vogliamo prendere posizione su questioni sociali e ambientali, allora possiamo invitare i consumatori a rallentare, a pensare con attenzione ai consumi e a considerare se hanno davvero bisogno delle cose che acquistano! Questo non significa che dobbiamo sacrificare le vendite. Tra sacrificare e sfruttare ci sono tante altre possibilità, ci sono vari modelli di business sani. Se proprio vogliamo fare gli sconti, possiamo inventarci un’altra ricorrenza, la NOSTRA. Possiamo mandare la newsletter alla nostra community spiegando perché non vogliamo aderire al Black Friday. Possiamo raccontare le verità, le nostre scelte, i nostri valori. Possiamo inspirare i membri della nostra community a non incoraggiare le aziende a stipulare un accordo in cui qualcuno altro dovrà pagare il prezzo per loro conto.


Be mindful this Black Friday!

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